13 MESI DI PANDEMIA. LA CUCINA NON SI FERMA

A distanza di un anno, il virus continua ad imperversare e il lockdown si allunga. Quanto ci manca sedersi in un bar, gustare una buona tazzina di caffè con una pasta fresca o una brioche appena sfornata! Quanta voglia di andare al ristorante per festeggiare un anniversario o semplicemente ritrovarsi con alcuni amici! Come sarebbe bello tenere un menù in mano, leggervi le novità di stagione che ci avete preparato, ascoltare i vostri consigli sul vino giusto d’abbinare. Ci manca la convivialità e la vostra accoglienza: ci mancate voi!
Ormai le varianti del lockdown per la gastronomia si contano come le mutazioni del COVID-19, dal light al rigido, l’apertura a singhiozzo e l’asporto sono solo palliativi: in Germania dal 1 Novembre 2020 ad un importante settore economico è stato imposto il divieto di lavorare, è agonizzante, in “terapia intensiva”: per quanto tempo potrà ancora sopravvivere? Nessuna “fumata bianca” è in vista per le prossime settimane. I segnali che arrivano da Berlino non sono per nulla promettenti.
Noi Accademici seguiamo con molta preoccupazione questa involuzione. Anche se il cibo è fondamentale per sopravvivere sembra invece imporsi la visione altamente medioevale del cibo quale peccato di gola, che in quanto tale deve essere punito. Stiamo prendendo atto che la lobby del turismo e dell’enogastronomia non è così forte come quella di altri settori economici. Cosa possiamo dire: LA CUCINA NON SI DEVE FERMARE!
Vi siamo vicini e attendiamo con trepidazione il momento in cui potrete finalmente aprire le vostre porte, liberandovi da questi mesi di buio, offrendoci i vostri menù, i vostri prodotti, la vostra simpatia, l’atmosfera accogliente e familiare dei vostri locali.
Cosa possiamo dire: non vediamo l’ora di ripartire con rinnovato vigore, TENETE DURO!